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incontinenza anziani
11
Gen
11 Gennaio 2024 Posted by Adiura Ravenna News Badanti

L’incontinenza grave e notturna negli anziani è un problema comune e spesso sottovalutato che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita degli anziani e dei loro familiari. In quest’articolo, esploreremo i migliori rimedi e consigli utili per gestire al meglio l’incontinenza degli anziani, in particolare attraverso l’utilizzo di pannoloni specifici. Vedremo come scegliere i pannoloni giusti per le esigenze del tuo caro anziano, la differenza tra pannoloni riutilizzabili e usa e getta, la cura della pelle e dell’igiene personale con i pannoloni, e infine, come migliorare la qualità della vita degli anziani con l’incontinenza. Se stai cercando soluzioni efficaci per gestire l’incontinenza di un caro anziano, questo articolo ti fornirà le informazioni necessarie per fare scelte informate e migliorare la loro qualità di vita.

Incontinenza grave: come gestirla al meglio con i pannoloni per anziani

L’incontinenza grave è un problema serio che affligge molte persone anziane. Per gestirlo al meglio, i pannoloni per anziani possono essere un’ottima soluzione. Questi prodotti sono disponibili in diverse dimensioni e livelli di assorbenza per soddisfare le esigenze individuali dei pazienti. I pannoloni per anziani incontinenza grave sono progettati per prevenire perdite accidentali di urina o feci e per mantenere la pelle del paziente asciutta e pulita. È importante scegliere il tipo di pannolone giusto, in base alle esigenze specifiche del paziente.

Inoltre, è necessario cambiare regolarmente il pannolone, al fine di prevenire infezioni o irritazioni cutanee. Alcuni pannolini per anziani sono riutilizzabili, mentre altri sono usa e getta. La scelta dipende dalle preferenze individuali e dalle esigenze del paziente. Inoltre, è importante prestare attenzione alla cura della pelle e dell’igiene personale del paziente, in modo da prevenire problemi di salute come le infezioni del tratto urinario. In conclusione, i pannoloni per anziani possono essere un’opzione efficace per gestire l’incontinenza grave. Tuttavia, è importante scegliere il tipo giusto di pannolone e prestare attenzione alla cura della pelle e dell’igiene personale del paziente al fine di migliorare la qualità della loro vita e prevenire problemi di salute.

L'incontinenza grave e notturna negli anziani

L’incontinenza grave e notturna negli anziani

Come scegliere i pannoloni giusti per le esigenze del tuo caro anziano

La scelta dei pannoloni giusti per un anziano con problemi di incontinenza è fondamentale per garantire il suo benessere e la sua dignità. Prima di scegliere i pannoloni, è importante capire le esigenze specifiche del tuo caro anziano. Ad esempio, se soffre di incontinenza grave, avrai bisogno di pannoloni più assorbenti rispetto a quelli utilizzati per l’incontinenza leggera. Inoltre, dovresti considerare se il tuo caro anziano ha bisogno di pannoloni notturni o giornalieri, poiché ci sono differenze tra questi due tipi di prodotti.

Una volta identificate le esigenze del tuo caro anziano, puoi iniziare a valutare le diverse opzioni disponibili sul mercato. I pannoloni monouso sono generalmente più convenienti, ma quelli riutilizzabili possono essere una scelta migliore per chi vuole ridurre l’impatto ambientale e risparmiare denaro a lungo termine. È importante scegliere un pannolone della giusta taglia, che sia comodo e aderente al corpo dell’anziano per evitare perdite e irritazioni cutanee. Infine, dovresti considerare la marca e la qualità del prodotto: opta per marche affidabili e prodotti di alta qualità che garantiscano una buona assorbenza e una buona ventilazione per prevenire la formazione di odori sgradevoli. In sintesi, scegliere i pannoloni giusti per le esigenze del tuo caro anziano richiede attenzione ai dettagli e una valutazione accurata delle opzioni disponibili.

I migliori pannoloni per l’incontinenza notturna degli anziani

Quando si tratta di incontinenza notturna negli anziani, è importante scegliere i pannoloni giusti per garantire una notte tranquilla e confortevole. I migliori pannoloni per l’incontinenza notturna degli anziani sono quelli che offrono una protezione extra durante la notte senza compromettere il comfort e la mobilità del paziente. Uno dei migliori pannoloni per l’incontinenza notturna è il pannolone a mutandina, che offre una maggiore sicurezza e comfort rispetto ai pannoloni tradizionali. Questi pannolini hanno un design aderente al corpo e possono essere facilmente indossati come una normale biancheria intima. Inoltre, ci sono anche i pannoloni notturni ultra-assorbenti, che sono progettati per gestire grandi quantità di urina durante la notte.

Questi pannolini offrono una protezione a lunga durata e possono essere utilizzati anche da pazienti con incontinenza grave. È importante scegliere i pannoloni notturni giusti in base alle esigenze individuali del paziente, considerando la gravità dell’incontinenza, la taglia e le preferenze personali. In generale, i pannolini notturni dovrebbero essere morbidi al tatto, traspiranti e dotati di barriere anti-perdite per garantire una maggiore sicurezza durante la notte. Con la scelta giusta dei pannolini notturni, gli anziani possono godere di una buona qualità del sonno e migliorare la loro qualità della vita complessiva.

Come prevenire l’incontinenza notturna negli anziani: rimedi e consigli utili

L’incontinenza notturna negli anziani è un problema comune che può essere prevenuto con alcune semplici modifiche dello stile di vita. In primo luogo, è importante limitare il consumo di liquidi prima di andare a letto. Ciò può ridurre la quantità di urina prodotta durante la notte e quindi ridurre il rischio di incontinenza. Inoltre, gli anziani dovrebbero evitare di bere alcolici o bevande contenenti caffeina, poiché questi possono aumentare la produzione di urina. Altri fattori che possono contribuire all’incontinenza notturna includono l’obesità, la stitichezza e le infezioni del tratto urinario.

Pertanto, mantenere un peso sano, seguire una dieta equilibrata e idratarsi adeguatamente può aiutare a prevenire questi problemi. Gli esercizi del pavimento pelvico sono anche utili per rafforzare i muscoli della zona pelvica e migliorare il controllo della vescica. Infine, se l’incontinenza notturna persiste nonostante queste misure preventive, è importante consultare un medico per escludere eventuali problemi di salute sottostanti. Il medico potrebbe consigliare terapie farmacologiche o trattamenti specifici per aiutare a gestire l’incontinenza notturna. In generale, con le giuste abitudini e cure mediche, gli anziani possono prevenire l’incontinenza notturna e migliorare la qualità della loro vita.

L'incontinenza grave e notturna negli anziani

L’incontinenza grave e notturna negli anziani

La scelta tra pannoloni riutilizzabili e usa e getta: pro e contro

Quando si sceglie un pannolone per anziani con incontinenza grave, ci sono molte opzioni tra cui scegliere, tra cui i pannoloni riutilizzabili e quelli usa e getta. Entrambi i tipi di pannoloni hanno vantaggi e santaggi da considerare. I pannoloni riutilizzabili possono essere più convenienti a lungo termine, poiché possono essere lavati e riutilizzati più volte, ma richiedono anche più lavoro e cura per mantenerli puliti e igienici. D’altra parte, i pannoloni usa e getta sono facili da usare e non richiedono la stessa quantità di lavoro, ma possono diventare costosi se utilizzati regolarmente. Inoltre, l’uso di pannoloni usa e getta può avere un impatto negativo sull’ambiente, poiché non sono biodegradabili.

La scelta tra i due tipi di pannoloni dipende dalle esigenze individuali del paziente anziano e della loro famiglia. È importante considerare il livello di incontinenza dell’anziano, il budget disponibile per l’acquisto dei pannoloni, la disponibilità di tempo per la cura dei pannoloni riutilizzabili e l’impatto ambientale dell’uso di pannoloni usa e getta. In definitiva, la scelta del tipo di pannolone per anziani deve essere basata su una valutazione attenta delle esigenze del paziente e della sua famiglia, al fine di garantire la massima comodità, igiene e qualità della vita possibile.

Cura della pelle e dell’igiene personale con i pannoloni per anziani

La cura della pelle e dell’igiene personale è fondamentale per gli anziani che utilizzano i pannoloni a causa dell’incontinenza. I pannoloni per anziani sono progettati per assorbire l’urina e le feci, ma possono causare irritazioni cutanee se non vengono cambiati con la giusta frequenza e se la zona non viene pulita adeguatamente. Per prevenire questi problemi, è importante seguire alcune semplici regole di igiene personale. Innanzitutto, è necessario cambiare il pannolone frequentemente, soprattutto se è bagnato o sporco. In secondo luogo, è importante lavare accuratamente la zona intima dell’anziano ogni volta che viene cambiato il pannolone.

Si consiglia di utilizzare acqua tiepida e un detergente delicato specifico per la pulizia della zona genitale, evitando di utilizzare saponi aggressivi o profumati che possono irritare la pelle. Inoltre, è importante asciugare bene la zona intima prima di applicare un nuovo pannolone. Infine, si consiglia di utilizzare creme emollienti specifiche per prevenire irritazioni cutanee e mantenere la pelle idratata. La cura della pelle e dell’igiene personale con i pannoloni per anziani richiede tempo e attenzione, ma può migliorare significativamente la qualità della vita degli anziani affetti da incontinenza.

La vita degli anziani con l’incontinenza: come migliorare la qualità della loro vita

L’incontinenza può avere un impatto significativo sulla qualità della vita degli anziani. Tuttavia, ci sono modi per migliorare la loro vita e farli sentire più a loro agio. Innanzitutto, è importante che gli anziani siano coinvolti nella scelta dei loro pannoloni. Ciò può farli sentire meno imbarazzati e aiutare a soddisfare le loro esigenze individuali. Inoltre, è importante garantire una buona igiene personale per prevenire infezioni e irritazioni della pelle. Questo include il cambio regolare dei pannoloni e la pulizia adeguata dell’area genitale.

Gli anziani dovrebbero anche essere incoraggiati a mantenere uno stile di vita attivo e sociale, poiché l’isolamento sociale può peggiorare l’incontinenza. Gli esercizi per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico possono anche essere utili per migliorare il controllo della vescica. Infine, è importante che gli anziani si sentano supportati e compresi dai loro cari e dai professionisti sanitari che li assistono. L’incontinenza non dovrebbe essere un tabù o un motivo di vergogna, ma piuttosto una condizione medica comune che può essere gestita in modo efficace per migliorare la qualità della vita degli anziani.

L’incontinenza grave rappresenta una difficoltà importante per gli anziani, ma grazie ai pannoloni specifici è possibile gestirla al meglio e migliorare la qualità della loro vita. La scelta dei pannoloni giusti è fondamentale per garantire il massimo comfort e l’igiene personale, soprattutto durante la notte. Tuttavia, è importante anche prendersi cura della pelle e dell’igiene personale del proprio caro anziano. Inoltre, prevenire l’incontinenza notturna negli anziani è possibile con alcuni rimedi e consigli utili. Infine, la scelta tra pannoloni riutilizzabili e usa e getta dipende dalle esigenze specifiche di ogni persona. La vita degli anziani con l’incontinenza può essere migliorata attraverso un’attenzione particolare alle loro esigenze e alla loro salute. Tuttavia, rimane aperto il punto di riflessione sulla necessità di maggiore attenzione e sensibilizzazione su questo tema, ancora troppo spesso considerato tabù nella società odierna.


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Agenzia di Badanti a Ravenna: Assistenza Domiciliare per Anziani Allettati e Non
27
Set
27 Settembre 2023 Posted by Adiura Ravenna News Badanti

Agenzia di Badanti a Ravenna: Assistenza Domiciliare per Anziani Allettati e NonNel cuore di Ravenna, l’importanza di un’agenzia di badanti affidabile e dedicata è innegabile. Qui, presso la nostra agenzia di assistenza domiciliare, ci impegniamo a fornire un servizio di prima classe per soddisfare le esigenze dei nostri anziani clienti e delle loro famiglie.

Agenzia di Badanti a Ravenna

La nostra agenzia di badanti a Ravenna è il vostro punto di riferimento per l’assistenza domiciliare di alta qualità. Siamo consapevoli delle sfide che le famiglie affrontano nella ricerca di assistenza per anziani, specialmente quando si tratta di anziani allettati o con esigenze complesse. È qui che entriamo in gioco, offrendo soluzioni su misura per garantire il benessere dei vostri cari anziani.

Assistenza Domiciliare a Ravenna

La nostra missione è rendere la vita degli anziani più confortevole e soddisfacente possibile. Grazie alla nostra assistenza domiciliare a Ravenna, consentiamo agli anziani di rimanere nel comfort delle proprie case, circondati da oggetti familiari e da un ambiente che conoscono bene. La familiarità dell’ambiente domestico può avere un impatto positivo sulla loro salute mentale e fisica.

La nostra gamma di servizi copre una vasta gamma di esigenze, dal supporto nelle attività quotidiane, come il bagno e l’igiene personale, alla somministrazione di farmaci e alla gestione delle terapie mediche. Le nostre badanti sono altamente qualificati e dedicati a garantire che ogni dettaglio della cura sia attentamente gestito.

Cerco Badante a Ravenna

Se stai cercando un badante a Ravenna per un caro anziano allettato o con esigenze speciali, non cercare oltre. Siamo qui per semplificarti la vita. Abbiamo una solida rete di badanti conviventi altamente qualificati che sono pronti a fornire assistenza a tempo pieno ai tuoi cari. Sanno come affrontare le sfide specifiche legate all’assistenza agli anziani allettati, inclusa la rotazione per prevenire le piaghe da decubito e la somministrazione di terapie complesse.

Abbiamo compreso l’importanza della formazione continua e dell’aggiornamento delle competenze per il nostro personale, il che ci consente di offrire il massimo livello di assistenza e di adattarci alle esigenze specifiche dei nostri clienti.

In conclusione, la nostra agenzia di badanti a Ravenna è qui per servire le famiglie con l’assistenza domiciliare di alta qualità di cui hanno bisogno. Siamo consapevoli delle sfide legate all’assistenza agli anziani allettati e ci impegniamo a fornire soluzioni personalizzate e compassionate per migliorare la qualità della vita degli anziani e delle loro famiglie.

Quindi, se stai cercando assistenza domiciliare di alta qualità per un anziano allettato o hai bisogno di un badante convivente altamente qualificato a Ravenna, non esitare a contattarci. Siamo qui per aiutarti a garantire il benessere dei tuoi cari anziani.

Cerca Badante Ravenna – Agenzia di Badanti a Ravenna – Assistenza Domiciliare a Ravenna

 

5
Mar
5 Marzo 2021 Posted by Adiura Ravenna News News Badanti

NASpI e indennità mensile di disoccupazione

Novità in arrivo per disoccupati percettori di NASpI, l’indennità mensile di disoccupazione: dal prossimo 23 febbraio l’INPS verserà ogni mese sui loro conti corrente il nuovo Bonus Irpef (ex Renzi) dell’ammontare di 100 euro.

Si tratta di una disposizione introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, che ha allargato la platea dei beneficiari dell’incentivo, includendo, oltre ai percettori di NASpI, anche altre categorie di contribuenti che usufruiscono di prestazioni economiche a sostegno del reddito, come l’indennità di maternità, la cassa integrazione e l’indennità di tirocini.

Già nel 2020 il Bonus Irpef era andato a sostituire il Bonus Renzi, in un ulteriore passo avanti verso il taglio del cuneo fiscale.

A partire dal luglio scorso, infatti, i datori di lavoro hanno cominciato a versare mensilmente i 100 euro di Bonus Irpef nelle buste paga dei lavoratori dipendenti e assimilati con reddito fino a 28mila euro, la cui imposta lorda fosse di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro spettanti.

Coloro che possiedono i requisiti necessari, non hanno bisogno di fare domanda per poter usufruire del Bonus Irpef: l’INPS o il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, provvederanno a versarlo in automatico sui conti corrente.

Ma andiamo a vedere più nel dettaglio come funziona questo nuovo trattamento integrativo.

Prima di febbraio 2021, quindi, gli unici a beneficiare del Bonus Irpef sono stati i lavoratori dipendenti e assimilati con reddito fino a 28mila euro, la cui imposta lorda fosse di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro spettanti.

A partire dal prossimo 23 febbraio, invece, l’INPS comincerà a erogare il Bonus Irpef da 100 euro al mese anche ai disoccupati percettori di NASpI, l’indennità mensile destinata a chi ha perso involontariamente la propria occupazione.

Ne beneficeranno anche coloro che ricevono prestazioni economiche a sostitutive del reddito e assimilate al reddito di lavoro dipendente.

In questo provvedimento sono comprese prestazioni come l’indennità di maternità per congedo obbligatorio, il congedo obbligatorio del padre, l’assegno per le attività socialmente utili, l’indennità di tirocinio e tutte le tipologie di integrazione salariale (CIG ordinaria, CIG straordinaria, CIG in deroga, CISOA, assegno ordinario e assegno di solidarietà).

Anche per questi soggetti è però previsto l’accesso al Bonus in base alla soglia di reddito, fissata a 28mila euro.

Per i redditi tra i 28mila e i 35mila euro è prevista invece una detrazione mensile di 80 euro, mentre per quelli superiori ai 35mila si parte da una detrazione di 80 euro che va a decrescere fino ad azzerarsi ai 40mila euro di reddito.

In ogni caso, l’ammontare del Bonus Irpef non andrà in nessun modo a concorrere con la formazione del reddito.

Per conoscere nel dettaglio come funziona questo nuovo trattamento integrativo, è possibile consultare la circolare pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.

di Daniele Brucalossi

fonte: https://www.fanpage.it/economia/quanto-spetta-ai-disoccupati-naspi-con-il-bonus-irpef-ex-renzi-dal-23-febbraio/

 

5
Gen
5 Gennaio 2021 Posted by Adiura Ravenna News Badanti

Gennaio è un mese ricco di scadenze fiscali: si va dal versamento INPS dei contributi per i lavoratori domestici all’appuntamento INTRASTAT per gli operatori intracomunitari. Secondo il calendario dell’Agenzia delle Entrate sono otto le date che i contribuenti dovranno segnarsi: 10 gennaio, 15 gennaio, 16 gennaio, 17 gennaio, 18 gennaio, 20 gennaio, 25 gennaio e 31 gennaio.
Economia
31 Dicembre 2020 16:13
di Daniela Brucalossi

L’anno nuovo è alle porte e con esso le scadenze fiscali 2021. Gennaio è, in particolare, un mese particolarmente denso di appuntamenti con il fisco. Si parte dal 10 gennaio con il versamento dei contributi Inps per i lavoratori domestici (come colf e badanti), per poi proseguire il 15 gennaio con l’emissione e la registrazione delle fatture differite del mese precedente. Il 16 gennaio i contribuenti IVA mensili dovranno ricordare il consueto appuntamento con la liquidazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto e il 17 bisognerà versare i contributi per i lavoratori dipendenti. Il 18 gennaio sarà costellato di versamenti, in particolare per i sostituti d’imposta, il 20 gennaio per le partire Iva ci sarà il versamento dell’mposta di bollo del quarto trimestre 2020 sulle fatture elettroniche e per il 25 gennaio è fissato un appuntamento INTRASTAT. Il mese si chiuderà il 31 gennaio con varie scadenze IVA, INPS e canone Rai.

Di seguito le date da ricordare giorno per giorno e da verificare attraverso la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate in caso di modifiche o slittamenti.
10 gennaio:
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INPS / Versamento dei contributi da parte dei datori di lavoro domestico
15 gennaio:

IVA / Emissione e registrazione fatture differite del mese precedente
16 gennaio:

IVA / Liquidazione e versamento per i contribuenti IVA mensili
17 gennaio:

INPS / Versamento contributi del lavoro dipendente
18 gennaio:

Per Acquirente Unico S.p.a: comunicazione dati di dettaglio relativi al canone tv
Per i sostituti d’imposta: versamento ritenute e imposta sostitutiva degli incrementi della produttività, versamento ritenute operate sui canoni o corrispettivi incassati o pagati
Per i soggetti residenti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e quelli che gestiscono portali telematici: versamento ritenute operate sui canoni o corrispettivi incassati o pagati
Per soggetti che esercitano attività d’intrattenimento: versamento dell’imposta sugli intrattenimenti relativi alle attività svolte con carattere di continuità nel mese precedente
Per banche e poste: versamento ritenute sui bonifici

20 gennaio:

IVA / versamento imposta di bollo del quarto trimestre 2020 sulle fatture elettroniche
Per le agenzie di somministrazione del lavoro: comunicazione di tutti i rapporti instaurati, prorogati, trasformati e cessati nel mese precedente, con lavoratori somministrati.

25 gennaio:

Per gli operatori intracomunitari: presentazione degli elenchi riepilogativi (INTRASTAT) delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese nel mese precedente nei confronti di soggetti UE
31 gennaio:

IVA / Per enti non commerciali ed agricoltori esonerati: versamento IVA relativo ad acquisti intracomunitari
Per le imprese di assicurazione: versamento mensile dell’imposta sui premi incassati
INPS/ Per imprese industriali e dell’Edilizia: presentazione delle domande di Cassa Integrazione per eventi oggettivamente non evitabili verificatisi nel mese precedenteInvio dei dati delle spese sanitarie e veterinarie sostenute nel 2020 al Sistema TS
Invio della domanda di esenzione dal canone Rai 2021
Per coloro che non sono intestatari di un contratto di energia elettrica: versamento in un’unica soluzione del canone Rai 2021

fonte: www.fanpage.it

2
Dic
2 Dicembre 2020 Posted by Adiura Ravenna News News Badanti covid, psicologia

Gli effetti psicologici del covid

All’inizio, la crisi legata alla diffusione dell’epidemia da Covid19 ha creato una situazione confusa che è evoluta rapidamente. Le persone hanno cominciato a paragonare il contesto che si trovavano di fronte alla fine del mondo e alle notizie relative agli ospedali sovraffollati e all’incapacità del sistema sanitario di far fronte al carico di malati ha fatto seguito la preoccupazione relative alle scorte alimentari. Il panico rappresenta un elemento ricorrente nelle fasi iniziali di tutti i contesti di crisi, ma sebbene ancora non si possa tracciare un bilancio dell’efficacia delle misure adottate nel contenimento della diffusione della pandemia, una cosa sembra essere certa: la conseguenza della quarantena di massa, il cosiddetto lockdown, è la paura. La paura di infettarsi, alla paura di infettare, la paura per i figli o per i genitori anziani, la paura della crisi economica… Questa è stata alimentata e amplificata inevitabilmente dalla narrativa che ha accompagnato l’aumentare dei casi, delle morti e di un bollettino quotidiano che molto spesso è stato rappresentato come un bollettino di guerra. I fattori che in questo contesto ne hanno condizionato l’evoluzione sono stati molteplici.

I fattori che hanno condizionato l’evoluzione della crisi Coronavirus

Primo, le rigide misure adottate hanno assunto un grande valore simbolico e indicando fin da subito che le Autorità ritenessero grave la situazione e che questa potesse peggiorare. Secondo, specialmente all’inizio della crisi, l’imposizione di misure quali la definizione di zone rosse, primariamente a beneficio di coloro che risiedevano fuori dalle città più colpite, ha indebolito la fiducia di coloro che risiedevano all’interno di queste aree. Terzo la quarantena, ma anche l’isolamento sociale si associa per definizione alla perdita di controllo e alla sensazione di sentirsi in trappola. Quarto, il desiderio continuo di informazioni ha spinto e continua a spingere le persone ad affidarsi anche fonti non attendibili. Per qualcuno l’impatto combinato di tutti questi elementi può avere un impatto psicologico molto significativo. Mentre l’ansia tra le persone oggetto di quarantena è comune, ci può attendere, nel prossimo futuro, anche un effetto discriminatorio, come anche sottolineato sia dall’OMS che dal ministero della salute, di stigma sociale (vedi allegato) di coloro che sono stati oggetto di isolamento o che hanno contratto la malattia e ne sono guariti. In qualunque disastro biologico, i temi della paura, dell’incertezza e della stigmatizzazione sono comuni e possono tradursi in barriere all’accesso alle cure mediche e psicologiche.

Le persone maggiormente vulnerabili sotto il profilo psicologico

I recenti ordinamenti e protocolli che si sono avvicendati e finalizzati al contrasto e al contenimento della diffusione del virus Covid19 negli ambienti di lavoro hanno sempre fatto riferimento alla tutela di persone che potessero essere considerate più vulnerabili. Tale definizione è stata ricondotta spesso implicitamente, anche dagli addetti ai lavori, all’età avanzata (l’essere anziano è un fattore di maggior suscettibilità in sé) o a patologie preesistenti che in caso di infezione potrebbero favorire nel paziente un’evoluzione più severa. Ma la vulnerabilità non è soltanto fisica, ci sono persone e lavoratori che possono essere particolarmente vulnerabili sotto il profilo psicologico e che possono richiedere interventi di sostegno personalizzati. In questo contesto la letteratura medico scientifica ha basato le sue osservazioni su situazioni analoghe occorse in passato, anche se più localizzate e non a diffusione pandemica come ad esempio nel caso dei proprietari di cavalli quarantenati durante l’influenza equina o durante la prima SARS del 2002. In questi contesti, alcune caratteristiche sembra che abbiano favorito un effetto psicologico negativo: ad esempio la giovane età (tra i 16 e 24 anni), un basso livello di istruzione, non avere figli o l’avere un figlio solo (al contrario avere 3 o più figli sembra avere un effetto protettivo).

Nella popolazione anziana i disturbi mentali sono più frequenti con una prevalenza di quelli di natura depressiva. L’alto tasso di mortalità tra le persone anziane nel caso di infezione da covid19 potrebbe esacerbare il rischio di sviluppare disturbi mentali o peggiorare problemi già in atto. Inoltre, gli anziani da un lato hanno un acceso limitato ad internet o agli smartphone, dall’altro la quarantena di massa e le restrizioni allargate anche al trasporto pubblico possono rappresentare una barriera importante nell’accesso alle strutture di cura e supporto.

Un altro gruppo di persone che può particolarmente essere colpiti da questa situazione è rappresentato da coloro che soffrono di patologie acute o croniche diverse dal covid19 ma che a causa della paura di infettarsi rinunciano ad accedere a strutture sanitarie per sottoporsi a visite mediche, esami e terapie.

Infine, un’altra categoria di persone maggiormente vulnerabili è rappresentata dai lavoratori espatriati che anche quando messi a confronto con altri migranti internazionali, ad esempio gli studenti, dimostrano di incontrare maggiori difficoltà nell’accesso alle strutture sanitarie dei paesi ospiti. L’integrazione all’interno dei paesi ospiti rappresenta infatti un importante fattore di salute per gli espatriati e include sia l’integrazione nel sistema sanitario che un’integrazione nel sistema sociale in senso più ampio. Già in condizioni normali gli espatriati soffrono maggiormente sotto il profilo psicologico e hanno una più bassa qualità della vita. Questa situazione può peggiorare durante l’epidemia da covid19, i lavoratori possono incontrare difficoltà nell’approvvigionamento di mascherine o incontrare difficoltà linguistiche che possono limitare l’accesso ai supporti locali, così come essere vittima di discriminazione.

Infine, l’avere sofferto nella propria storia clinica di disturbi psichiatrici può essere associato a manifestazioni ansiose che possono comparire anche 4-6 mesi dopo la fine della quarantena.

La consapevolezza di quelli che possiamo definire come fattori predisponenti verso una difficoltà sotto il profilo psicologico è molto importante nell’orientare le strategie di supporto in favore dei lavoratori.

Le strategie di supporto per i lavoratori nell’emergenza da Covid-19

Nell’affrontare le misure che possono essere messe in campo per fronteggiare l’impatto psicologico dell’attuale contesto va fatta una prima distinzione: interventi durante la crisi e interventi dopo la crisi. La seconda distinzione necessaria è tra quelli che sono stati sottoposti a quarantena perché infetti o contatti stretti e quelli che invece hanno subito il solo, si fa per dire, lockdown.

Il rischio di sindrome da stress post-traumatico è stato studiato a lungo in letteratura scientifica anche come conseguenza di un trauma di massa, ad esempio analizzando le reazioni dei sopravvissuti agli attacchi terroristici dell’11 settembre a NY o a Parigi nel 2015. L’integrazione sociale dei sopravvissuti precedente l’evento traumatico, il fatto ad esempio di avere amici o una famiglia è sempre stato identificato come fattore protettivo. Tra i superstiti coloro che avevano una integrazione sociale hanno sempre mostrato un minor rischio di sviluppare la sindrome da stress post-traumatico e se sviluppata avevano comunque maggior probabilità di guarire e in minor tempo.

In generale un approccio multidisciplinare che possa prevedere il coinvolgimento di più figure, quale medico di famiglia, medico del lavoro, psicologo e in nei casi più gravi dello psichiatra rappresenta l’approccio più importante.

Durante la crisi epidemica, le attività devono essere prevalentemente concentrate nell’aiutare a contrastare la paura. In questo possono aiutare tecniche di meditazione, mindfulness e supporto psicologico possono essere molto utili, così come essenziale è invitare le persone e i lavoratori a riferirsi a fonti di informazioni ufficiali e accreditate.

L’impiego di linee dedicate e consulenze online rappresentano strumenti che possono essere implementati da parte delle aziende ma che possono anche integrarsi con i servizi implementati dai servizi sociali dei rispettivi comuni di residenza.

Dopo il superamento della fase critica dell’epidemia l’attenzione andrà focalizzata sulle persone quarantenate e su quelle maggiormente vulnerabili. Il supporto psicosociale più importante sarà fornito sia dai famigliari, dai servizi sociali, dagli psicologi e dagli psichiatri al fine di garantire il proprio benessere anche al lavoro e un monitoraggio nel tempo.

Dott. Luca Buzio

Medico del lavoro, Membro del Comitato Medico Interistituzionale dell’Unione Europea

Fonti:

Occupational health outcomes among international migrant workers: a systematic review and meta-analysis. Sally Hargreaves et al. – Lancet global health – May 2019

 

Mental health service for older adults in China during the covid-19 outbreak – Yuan Yang et al. – Lancet psychiatry – February 2020

 

Coronavirus: The psychological effects of quarantining a city – James Rubin et al. – The BMJ Opinion – January 2020

 

Timely mental health care for the 2019 novel coronavirus outbreak is urgently needed – Yu-TaoXiang et al. – Lancet Psychiatry – March 2020

 

Recommended psychological crisis intervention response to the 2019 novel coronavirus pneumonia outbreak in China: a model of West China Hospital Jun Zhang et al. – Precision Clinical Medicine – March 2020

 

Mental health in emergency response: lesson from Ebola – Abdulaziz Mohammed et al. – Lancet Psychiatry – November 2015

 

Factors associated with PTSD and partial PTSD among first responders following the Paris terror attacks in November 2015 – Motreff Y et all. – J Psychiatr Res. – February 2020

 

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Sandra Spiga
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2023-05-16
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Consiglio questa agenzia !!
serena franzel
serena franzel
2023-02-09
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Simona Ravaglia
Simona Ravaglia
2022-12-16
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Giuseppe Torai
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ANna Mastracchio
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2022-06-20
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Andrea Signoriello
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ho scoperto adiura perché cercavo una colf per mia zia vedova, Stefano uno dei titolari è stato molto gentile e affettuoso nel comprendere le mie difficoltà e ha trovato la soluzione migliore per la nostra richiesta.
lisa zaffani
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2022-06-06
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Grazie 1000 per tutto, dopo un periodo di diffidenza iniziale da parte di mia mamma ora tutto fila liscio.
Maria Teresa Crosio
Maria Teresa Crosio
2022-06-01
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tutto bene, quasi non sembra vero! Badante serie e gentile, nonna contenta e serena.
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